martedì 3 settembre 2013

Do ut des


E io che pensavo che il mio primo post avrebbe avuto mille miliardi di visualizzazioni.
Peccato, mi sarebbe piaciuto diventar famosa con un solo clic.
Pazienza, scriverò per me stessa.
Scrivere mi aiuterà, forse, a metabolizzare la dose di insulti che mi investe, come uno tsunami, tutti i giorni.
Un po’come il leone e la gazzella dell’Africa che devono mettersi a correre impazziti, io ogni mattina mi sveglio e mi preparo al titanico scontro del mio sorriso contro il vostro muro di odio. 
Io seduta, pronta, con la schienina dritta, e dal primo all’ultimo cliente, quasi solo insulti.
“Vado in un’altra banca. 
Ti porto via tutto. 
Ladri. 
Truffatori. 
Cosa sono queste spese. 
Non me l’avevi detto. 
Mio cugino nell’altra banca guadagna settantacinque volte più di me. 
Un mio amico ha comprato delle azioni pagandole un euro adesso le ha vendute a centomila l’una e si è comprato la Ferrari. 
Con tutto quello che vi pago. 
Chiudo tutti i conti. 
Farabutti.
Vergognatevi”.
Me l’ero tentata, le prime volte, con un blando “guardi che non è colpa mia”, ma ho capito essere la peggiore strategia.
LORO TI ODIANO.
VOI MI ODIATE.
Ecco spiegato perchè non mi leggete, sapete che sono bancaria e Trac, niente da fare, volete passare sul mio cadavere di default.
Bhe, la sapete una cosa?
VI ODIO ANCHE IO.

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