E io che pensavo che il mio primo
post avrebbe avuto mille miliardi di visualizzazioni.
Peccato, mi sarebbe piaciuto
diventar famosa con un solo clic.
Pazienza, scriverò per me stessa.
Scrivere mi aiuterà, forse, a
metabolizzare la dose di insulti che mi investe, come uno tsunami, tutti i
giorni.
Un po’come il leone e la gazzella
dell’Africa che devono mettersi a correre impazziti, io ogni mattina mi sveglio
e mi preparo al titanico scontro del mio sorriso contro il vostro muro di odio.
Io seduta, pronta, con la schienina dritta, e dal primo all’ultimo cliente,
quasi solo insulti.
“Vado in un’altra banca.
Ti porto
via tutto.
Ladri.
Truffatori.
Cosa sono queste spese.
Non me l’avevi detto.
Mio
cugino nell’altra banca guadagna settantacinque volte più di me.
Un mio amico
ha comprato delle azioni pagandole un euro adesso le ha vendute a centomila
l’una e si è comprato la Ferrari.
Con tutto quello che vi pago.
Chiudo tutti i
conti.
Farabutti.
Vergognatevi”.
Me l’ero tentata, le prime volte, con un blando “guardi che
non è colpa mia”, ma ho capito essere la peggiore strategia.
LORO TI ODIANO.
VOI MI ODIATE.
Ecco spiegato perchè non mi
leggete, sapete che sono bancaria e Trac, niente da fare, volete passare
sul mio cadavere di default.
Bhe, la sapete una cosa?
VI ODIO ANCHE IO.
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